È il 1932 e Davide Campari, imprenditore e grande appassionato di arte, ha un’idea rivoluzionaria per il tempo: creare la prima bevanda monodose da aperitivo già pronta e contenuta in una bottiglietta che di lì a poco sarebbe diventata un’icona nazionale.
A progettarla è stato l’artista futurista Fortunato Depero che le conferisce non solo la forma ma anche l’idea di non associarla ad un’etichetta, bensì di sostituire a quest’ultima la semplice scritta in rilievo, “Campari”.
Nasce, quindi, ben 88 anni fa lo slogan che ancora oggi il marchio si porta dietro, quel “#SenzaEtichette” letterale e metaforico attraverso il quale la soda più famosa d’Italia, si slega da qualunque tipo di convenzione. Ed effettivamente c’è ben poco di convenzionale nel voler estendere la legacy dell’inconfondibile bottiglietta ad una vera e propria mini collezione di oggetti di design recanti il suo nome, spogliandola, quindi, anche della sola “etichetta” che le si potrebbe apporre, quella di bottiglia.
Nasce così la #DesignConnection, un incontro tra la tradizionale unicità rappresentata dalla classica forma “calice rovesciato” della soda nazionalpopolare e tre giovani e talentuosi nomi del mondo del design contemporaneo: Serena Confalonieri, Agustina Bottoni e Matteo Agati, i quali realizzano il progetto #SenzaEtichette in puro stile Campari.
L’iniziativa è volta a rafforzare il legame già esistente tra l’inimitabile bottiglietta e un moderno design dal fascino tutto Made In Italy; aggiungendo a ciò il gusto estetico dell’opinione popolare del web; infatti attraverso poll giornalieri, i followers della pagina Instagram Campari hanno potuto votare per poter definire l’aspetto finale di ciascuno degli oggetti in via di realizzazione.
Primo dei tre è un appendiabiti Campari Soda, il #SenzaFronzoli ideato da Agustina Botoni (designer e consulente creativa) che associa l’ “essere senza etichette” del brand allo spogliarsi dagli indumenti di superficie, quelli che varcata la soglia di casa, tutti poggiamo sull’appendiabiti, appunto.
Secondo dei tre oggetti è la “Lampada #SenzaMaschere” che lega la forma classica del Campari a sembianze antropomorfe, firmata da Serena Confalonieri (nota art director e designer).
Terza ed ultima reinterpretazione della bottiglia è quella di Matteo Agati (designer e consulente creativo), sua l’idea dell’ “Orologio #SenzaFretta” che idealmente ferma il tempo all’ “ora senza pari”, esattamente quella dell’aperitivo che Campari fa propria nel famoso spot pubblicitario.
Al termine dell’iniziativa, l’intera collezione raggiungerà gli interni di Galleria Campari a Sesto San Giovanni, contenitore dell’intero heritage del brand, costituendone le più recenti tappe di un viaggio evocativo lungo la sua memoria storica e artistica.